• XII Non Tradirsi

    Visto che qualche tempo fa avevo scritto il post XI Non attendere questo nuovo post, proprio perché va nella stessa direzione, ha il numero seguente, il XII.

    Ieri ho avuto la mia prima conversazione accademica in francese: lettura critica del testo di Virginia Woolf, Una stanza tutta per sé (Une chambre à soi) e condivisione sulla base di ciò che viene detto in questo libro di una mia ricerca di qualche anno fa per un convegno su donne e cinema muto in Inghilterra.

    Ciò che voglio condividere ora con voi è la sensazione di poter portare le nostre ricerche, il nostro pensiero in ogni contesto anche se ci può essere una difficoltà di comunicazione derivata dalla differenza linguistica (e dalla differenza che l’uso di una lingua piuttosto che di un’altra esercita sul nostro pensiero).

    Al posto di preoccuparsi delle differenze linguistiche, dovremmo preoccuparci di un altro aspetto fondamentale nel nostro stare e agire nel mondo: il non tradirsi. Come scriveva giustamente Virginia Woolf “sottomettersi ai decreti dei misuratori è il più servile degli atteggiamenti. Finché desiderate, scrivete ciò che desiderate scrivere questo è tutto ciò che conta. Ma sacrificare un capello della testa della vostra visione, una sfumatura del suo colore, per riguardo a qualche rettore con un vaso d’argento in mano, o a qualche professore con un metro nascosto nella manica, è il più vile tradimento.

    Quindi portate avanti le vostre ricerche, i vostri pensieri, i vostri desideri anche se sembrano non essere sostenuti, siate coerenti con voi e qualcosa succederà fuori e dentro di voi! E soprattutto non abbiate paura di condividerli col mondo intero, c’è sempre un modo per far passare le nostre idee e, trovarlo, aiuta a raffinare ciò che stiamo dicendo e, a volte, a migliorarlo!

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  • Della Lontananza (o della Lucidità)

    E’ ormai una settimana che sono a Parigi.
    Ed è tempo già di bilanci (ah quanto amo la mia mente di ragioniera…)

    Scherzi a parte, è importante tener traccia delle consapevolezze che man mano arrivano altrimenti poi le si perde che come diceva Vasco Rossi in Una canzone per te Ma le canzoni son come i fiori, nascon da sole e sono come i sogni e a noi non resta che scriverle in fretta, perché poi svaniscono e non si ricordano più“.
    Ciò che ho capito in questa settimana che poco è stata dedicata al lavoro al tavolino e molto alla ricerca *sul campo* accompagnando i miei genitori in giro per Parigi è tra i bisogni fondamentali delle persone c’è il viaggiare! Non voglio fare un elenco dei benefici del viaggio, che non deve essere una vacanza a cinque stelle in un villaggio anonimo o in un hotel di lusso ma un lasciarsi andare al Vagabonding, ma porre il problema del viaggio inteso a livello politico, risorsa dell’organizzazione mondiale della sanità o più semplicemente del sistema sanitario nazionale per guarire dallo stress o dal male di vivere, dall’apatia e dall’abbruttimento generale delle persone e tra le persone.
    Voglio intendere il viaggio, l’allontanarsi dal tram tram quotidiano come un medicamento necessario che spinga a muovere risorse – monetarie e non – per creare la possibilità affinché tutte le persone possano godere di questa medicina senza controindicazioni. Anzi, penso che potrebbe avere molti effetti positivi:

    1. Più consapevolezza del mondo che abitiamo (delle persone che lo abitano, delle culture, degli animali e delle piante)

    2. Meno attaccamento al nostro modi di vivere percepito come naturale. Riconoscimento del fatto che è una costruzione culturale e come tale può essere cambiato

    3. Meno attaccamento a ciò che possediamo o meglio crediamo di possedere (oggetti, persone, credenze)

     

    4. Aumento della curiosità e della voglia di viaggiare per conoscere ciò che è differente da noi

    5. Risparmio su spese come l’esercito e tutte le forze armate, inutili in un mondo che è percepito come uno e non divisibile in stati nazionali

    6. Riduzione dello stress, dell’apatia, della tristezza e della rabbia

    7. Aumento della solidarietà tra le persone, della voglia di migliorare il mondo che abitiamo

    8. Aumento della lucidità su ciò che stiamo vivendo, capacità di staccarsene se non ci appartiene più, coraggio di prendere scelte che cambiano la nostra vita

    9. Diminuzione delle spese sanitarie e degli ospedali, delle medicine e dei coaching

    Mi sono limitata a indicare qualche possibile conseguenza poi ognuno vedrà gli effetti su di sé. Perché non bisogna aspettare che ci sia la società migliore, i governanti migliori, la situazione economica migliore per poter fare tutto ciò. Dobbiamo crearci le nostre possibilità e andare, provare, tentare, realizzare i nostri sogni. L’universo ci sostiene. Ma dobbiamo essere noi i primi e le prime a crederci altrimenti chi crederà in noi e nei nostri sogni?

    Nel favoloso libro La prima radice Simone Weil parla di bisogni irrinunciabili per ogni uomo e ogni donna tra cui la bellezza proponendo gite aziendali. Ecco io sono più a favore di politiche del genere che di un reddito di cittadinanza che si configura come “dare dei soldi” e basta, non investendo sul benessere psicofisico delle persone e della società in generale. 

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  • XI Non attendere. Se vuoi fare una cosa, falla e basta

    Oggi primo giorno parigino. Sveglia non troppo presto e colazione. Il tempo non è dei migliori, ma poi si rasserena. Ci sono i miei genitori per questi primi giorni, quindi un po’ di ore le voglio trascorrere a fare la turista con loro.
    Avevo detto “quando sarò a Parigi mi dedicherò solo alla ricerca” e già contravvengo a questa dichiarazione. Tuttavia mentre la mamma prepara il pranzo decido di guardare i corsi dell’EHESS e di scrivere qualche mail per capire se i prof mi accolgono nei loro corsi, hanno indicazioni bibliografiche e qualche notizia in più rispetto alle schede presenti in internet.

    Poi esco e iniziano i giri per Place de la Concorde, il Louvre, Place Vendome etc etc.
    Solo a casa ho il wifi quindi mi rilasso all’idea che difficilmente ci saranno sms in arrivo, aggiornamenti di stato di facebook o messaggi di whatsapp a distrarmi dal mio presente.

    Quando torno a casa tra le varie mail leggo quella della prof. del seminario di Storia sociale dei femminismi tra XIX e XX secolo che oltre a darmi notizie sulle sue lezioni mi chiede se posso fare una lezione sul femminismo italiano. A parte rimanere perplessa su cosa dire – io che proprio da quello torinese me ne sono voluta andare via in questa trasferta parigina – sono rimasta colpita da questa richiesta!

    E allora mi viene da scrivere che veramente l’universo sostiene ciò che noi desideriamo! ma sostenendolo ci chiede di fare un primo passo, osare, tentare di realizzare i nostri sogni!
    Troppo spesso ci fermiamo davanti alla paura del fallimento, della derisione, della sconfitta. E invece proviamo a pensare che tutto sia semplice, che ce la possiamo fare, che il nostro desiderio è già realtà, l’ottimismo ci aiuterà a realizzare i nostri sogni meglio e più velocemente!

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  • Della meschinità

    Pare che alle persone che si impegnano in un lavoro intellettuale tale lavoro non debba essere riconosciuto a livello monetario. Basta la fama, che troppo spesso fa rima con fame. O meglio riducendoti alla fame, rimangono a fare gli intellettuali solo quelli che se lo possono permettere. Che non è un peccato per carità essere ricchi ma sicuramente un vantaggio troppo spesso poco consapevole. E così si parla di meritocrazia senza pensare che un curriculum che sembra valere di più può essere il frutto della possibilità di seguire corsi all’estero, master da migliaia di euro ecc ecc

    Sembra quasi che sia più apprezzato un lavoro ripetitivo, inutile, produttivo di cose e oggetti, piuttosto che un lavoro che produce idee, realizza desideri, cambia la società. 
    La svalorizzazione monetaria, diventata privilegio per alcuni, per altri diventa anche svalutazione del proprio lavoro, mancanza di consapevolezza del proprio pensiero e del proprio agire. 
    Ecco questo non deve più accadere, non permettiamolo. 
    Lottiamo per i nostri diritti, riconoscendo per primi, per prime se penso alle donne intellettuali che troppo spesso interiorizzano la società patriarcale che ci vuole sempre alunne e mai maestre, le nostre idee. 
    La società così come è organizzata è un inganno, una bugia e deve crollare. Non portiamo avanti, per paura quelle consuetudini che fanno del lavoro intellettuale un passatempo, un disquisire che non ha legami con la realtà. Sveliamo la meschinità delle persone che ci svalutano, svalutando per primi/e il loro lavoro, non partecipando ai loro progetti, rivolgendoci ai nostri desideri e trasformandoli in parole e in libri che inducano altre persone a pensare e ad agire.   
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  • Moon power

    Troppo tempo che non scrivo
    Troppe cose da scrivere
    Troppo poco tempo a disposizione
    ma oggi ho trovato un pezzo interessante da condividere

    Si tratta di un pezzo sulla potenza della luna e delle sue fasi lunari. L’astrologa Amy Piermarini divide il mese lunare in otto fasi che corrispondono ad altrettante energie:

    * Luna Nuova * giorno 1-3 e mezzo: sognare nuovi inizi, pagina vuota. La luna nuova (luna scura o senza luna) non è visibile nel cielo notturno, la sua energia può essere usata per creare una visione, un desiderio.

    * Luna Crescente (verso il primo quarto) * giorno 3 e mezzo – 6: iniziare intenzione, speranze, desideri. L’energia della luna crescente può aiutare a organizzare le risorse necessarie per realizzare la visione e il desiderio.

    * Primo quarto * giorno 6 – 9 e mezzo: manifestare sfide, decisioni, azioni. L’energia della mezzaluna crescente può aiutare a utilizzare le risorse per iniziare a completare visione e desiderio.

    * Luna Crescente (verso la luna piena) * giorno 10 – 13 e mezzo: perfezionare regolare, perfezionare, modificare. Questa luna aiuta a mettere a punto gli obiettivi, raccogliere opinioni di altre persone e fare qualche correzioni alla visione e al desiderio.

    * Luna Piena * giorno 13 e mezzo – 17 e mezzo: illuminare firmato, sigillato, timbrato. La luna piena illumina e la sua luce porta alla manifestazione di energie per la visione e per il desiderio. Si è in grado di vedere dove si è in procinto di realizzare la visione e il desiderio.

    * Luna Calante (verso l’ultimo quarto) * giorno 17 e mezzo – 21: condividere gratitudine, condivisione, entusiasmo. L’energia della luna calante consente di distribuire e di condividere ciò che si è imparato in modo da poter avere una più chiara comprensione di cosa fare dopo.

    * Ultimo quarto * giorno 21 – 24 e mezzo: valutare rilasciare, lasciarsi andare, perdonare. Il terzo quarto di luna aiuta a rivedere e / o perfezionare ciò che è stato raccolto durante la luna crescente in modo da poter determinare ciò che è necessario come passo successivo per seguire la visione e il desiderio.

    * Luna Calante (verso la luna nuova) * giorno 24 e mezzo – 28: arrendersi riposare, recuperare. Questa fase è un momento per ritirarsi e lasciare andare gli attaccamenti per far uscire la visione e il desiderio e consentire alla chiarezza di intuire un’altra visione e un altro desiderio con la nuova luna che ci attende …

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  • Vogliamo il pane ma anche le rose

     
    “Come i corpi, anche le anime
    possono morire di fame, 
    per questo vogliamo il pane,
    ma vogliamo anche le rose”,

    Operaie tessili – Massachussetts – Usa – 1912

     

     
    Non si dovrebbe mai dimenticare, 
    se solo fosse
    possibile,
    che in realtà capita di tutto,
    anche il meglio del meglio.
    [Via Dogana n.83, Luisa Muraro] 
    Quanto ne siamo veramente consapevoli
    nelle nostre azioni, nei nostri pensieri, nei nostri desideri?
    Quanto desideriamo qualcosa di più rispetto al “minimo sindacale”?
    Quanto forti sono i nostri desideri?
    Quanto riusciamo a ragionare al contrario, fare scommesse, provare a cambiare ciò che non ci piace nella nostra vita? 
    Sono domande da farsi … ogni tanto …  
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  • Una divagazione: della paura dell’amore

    Molto spesso quando ci piace una persona iniziamo a idealizzarla e sentiamo di essere inferiori. Perché una persona che nella nostra mente è così interessante, speciale, bella dovrebbe interessarsi a noi? Ma ci sono anche situazioni contrarie. Situazioni in cui noi siamo troppo. E l’altra parte della coppia ci rifiuta. Per paura, per timore di non essere all’altezza – sempre frutto di una costruzione mentale. Mi sono ricordata di una scena tratta da Notting Hill

    William “Anna senti io sono un tizio con un decente equilibrio e con poca disinvoltura in amore ma… posso dire di no alla tua gentile richiesta e smetterla qui?”

    Anna “Sì… benissimo… ma certo… io … ma certo. Bene. Me ne devo andare. È stato bello vederti”

    William “La cosa è che con te corro un grosso pericolo. Sembra essere perfetta come situazione, a parte quel tuo brutto carattere, ma… il mio cuore è relativamente inesperto, ecco… ho paura che si riavrebbe se venissi ancora una volta messo da parte, cosa che assolutamente mi aspetto che accada.
    Vedi ci sono tante, troppe foro di te. Troppi film. Tu mi lasceresti e io rimarrei … fregato … per dirla tutta”

    Anna “E’ un no bello deciso, vero?”

    William “Io vivo a Notting Hill, tu vivi a Beverly Hills. Tutto il mondo sa chi sei, mia madre ha difficoltà a ricordare il mio nome”

    Anna “Bene… bene… ottima decisione… ottima decisione. La faccenda della fama non è una cosa reale, sai? E non dimenticare che sono anche una semplice ragazza che sta di fronte a un ragazzo e che gli sta chiedendo di amarla…
    addio”.

    Anche il poeta William Carlos Williams parla di queste paure e in questi versi accosta la bellezza alla morte e alla paura:

    più che la morte,
    la bellezza è temuta più che la morte,
    più di quanto essi temano la morte.

    E se riuscissimo a vederci semplicemente come delle persone che hanno voglia di vivere dei desideri invece di stare nelle nostre paure e di farci dirigere da loro nelle [non] scelte che facciamo? Riusciamo a immaginare quanto i nostri desideri appagati migliorerebbero il mondo? Quanta energia positiva si libererebbe da noi e andrebbe a liberare altre persone?

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