• Calendario Ginergico

    In questi mesi ho pensato a un progetto che possa aiutare a recuperare la storia delle donne attraverso uno strumento di uso quotidiano, un rito di lettura che ci ricordi (e ricordi anche agli uomini) chi sono le nostre Antenate. E che ci sproni a usare quel Coraggio Oltraggioso che ci fa Nominare il Patriarcato e un sistema di vita Oppressivo e Letale. 
    Voglio condividere con voi il Calendario Ginergico 2017
    Ossia il Calendario dove ogni giorno c’è almeno una donna che ha fatto la Storia
    Una breve spiegazione del progetto. 
    Il Calendario Ginergico è un calendario nel quale ogni giorno corrisponde al giorno di nascita di almeno una donna importante. Il calendario nasce dalla mancanza di conoscenza dei nomi di donne significative nella vita pubblica e nei più svariati campi del sapere umano. Ciò che accomuna queste donne è il rifiuto del ruolo attribuito dal patriarcato al genere femminile. Si tratta di donne che hanno ri-definito e re-interpretato il proprio stare al mondo, ma l’impostazione misogina di molti studi storici ha cancellato, occultato e/o ridimensionato la loro presenza. Oggi, tranne alcune fortunate eccezioni, questi nomi sono troppo spesso confinati in studi specifici ed elitari. 
    Il Calendario Ginergico è stato creato con l’obiettivo di diffondere conoscenze di storia delle donne attraverso uno strumento di uso quotidiano. Il rito giornaliero della lettura di questi oltre 900 nomi – unitamente a qualche breve informazione biografica – tesserà un filo tra le donne contemporanee e le generazioni precedenti rafforzando e consolidando l’emancipazione femminile
    Al centro del Calendario Ginergico sta l’energia femminile, la ginergia appunto. Ginergia intesa come strumento di ispirazione e fonte di impoteramento. Il pensiero e le azioni delle donne presenti sul calendario possono offrire modelli altri per la nostra visione della società e possono essere uno strumento di ispirazione per lo stare al mondo delle donne d’oggi. 
    Il Calendario Ginergico vuole aiutare le donne a riscoprire la propria genealogia e a trovare un nuovo radicamento proponendo esempi di ispirazione oltre i ruoli che il patriarcato da millenni vorrebbe attribuire alle donne.      
    Come ho detto in un’intervista *mi sono presa il diritto di pensare e comporre un calendario in cui restituire alle donne presenza, continuità, azione, vitalità, sapienza e indipendenza nella vita pubblica* e spero che questo diritto se lo prendano tante persone!!! 
    Accanto al titolo è stato scelto di inserire il simbolo della doppia ascia minoica (Labrys), mutazione dell’antico simbolo della farfalla, emblema della trasformazione e dell’autonomia temporale e spirituale femminile. 
    per maggiori info:
    qui sotto o
    http://tempiodelladea.org/libri/
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  • Chi ha paura delle donne libere?

     

    Giorni fa ho avuto un grosso scontro
    con una mia amica. In poche parole si trattava di decidere se
    coinvolgere o meno in un progetto contro la violenza sulle donne,
    un’associazione che ha un grande impatto mediatico, ma che, a mio
    avviso, fa violenza sulle donne. Perché è inserita nel sistema
    patriarcale che è strutturalmente violento. 
    Si tratta di una questione di principio
    molto importante: non ci si può alleare con chi, anche
    inconsciamente, sta nel sistema per cambiare il sistema in cui
    viviamo! 
    Molto spesso, oltre all’opportunismo,
    in molti casi agisce la mancanza di conoscenza storica. In queste
    settimane sto preparando un intervento per un convegno su donne e
    cinema muto intrecciato con l’archeologia femminista. Inserire nel
    mio sguardo sul mondo che mi circonda nelle mie azioni ciò che leggo
    è fondamentale per riconoscere le dinamiche che stanno alla base
    della nostra società, passaggio fondamentale per poi anche solo
    pensare di osare il cambiamento. E limitare la sofferenza che molto
    spesso ancora troppe donne provano quando decidono di darsi la
    felicità. 
    Proprio per questo motivo voglio
    condividere alcuni dei risultati delle ricerche di Nanno Marinatos,
    archeologa greca, sul passaggio da una società matrifocale,
    incentrata sul femminino, ad una decisamente patriarcale. Prendendo
    per esempio Artemide, Marinatos parla di un’involuzione
    dell’immaginario: Artemide passa da dea selvaggia a dea
    terribile e pericolosa
    . Non solo, le sue caratteristiche di verginità
    e non-maternità vengono intese come negative, poiché narrate come
    anti-maternità. Una donna priva di legami e senza prole diventa un
    mostro assassino divoratore di bambini, diventa un’orchessa, una
    strega. La paura verso ciò che non è controllabile – il femminile
    non procreativo come anticipatore della morte – provoca la
    rappresentazione del mostruoso. Non toccata dagli uomini e senza
    alcuna esperienza di maternità, la femminilità diventa
    pericolosamente potente. Perché biologicamente parlando la donna è
    più forte dell’uomo e se la sua potenza non viene canalizzata
    all’interno di un sistema sociale stabile, come la domesticità e la
    maternità, viene percepita come un eccesso di forza inaccettabile
    che deve essere esorcizzata. L’esorcismo si fonda sull’uccisione
    reale o simbolica della vittima per neutralizzare un pericolo:
    uccidere diventa “cosa buona e giusta” se la vittima è
    mostruosa. E date le parentele tra la donna “anti-materna” e il
    mostro, diventa cosa buona giusta sottomettere la potenza (la
    seduzione?) di un soggetto che si mostra come lo scacco della
    domesticità. Lo schema funzionale-razionale – ovvero il sacrificio
    per ottenere sicurezza – diventa uno schema biologico-narrativo che
    assume connotati culturali e dimostrativi e che nel corso dei secoli
    è diventato “naturale”. 
    Quante violenza, quanta sofferenza
    dovremo ancora provare sulla nostra pelle, noi donne, prima di
    riuscire a svincolarci da tutto ciò? Quanto diventa importante, anzi
    fondamentale, il processo di impoteramento, di recupero delle nostre
    vere caratteristiche naturali, del rapporto con la natura, con la
    vita, per guarire, staccarci da questo sistema che ci vuole deboli,
    sottomesse, schi
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