• Lupacchiare è bello

    Ieri sera mi è tornato in mano il libro di Clarissa Pinkola Estes Donne che corrono coi lupi

    O meglio mi è tornata sotto gli occhi la versione digitale, che quando viaggi è molto più leggera e la schiena ringrazia.

    Questo non è proprio un viaggio zaino in spalla ma è comunque un viaggio in un luogo sconosciuto e poco esplorato finora, così rileggere le Regole generali dei lupi per la vita non mi sembra fuori luogo. Eccole qui:




      1. Mangiare.
      2. Riposare.  3. Vagabondare.
      4. Mostrare lealtà.
      5. Amare i piccoli
      6. Cavillare al chiaro di luna.
      7. Accordare le orecchie.
      8. Occuparsi delle ossa.
      9. Far l’amore.
    10. Ululare spesso

    Ciò che possiamo fare per cambiare questa società è tirar fuori la nostra natura selvaggia
    troppo spesso repressa in nome di un’etichetta, di un’educazione di facciata che ci reprime e ci opprime.

    La nostra risorsa più importante è la creatività ma per ritrovarla e farla agire dobbiamo andare al centro di noi e riportarla in superficie.

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  • Pulizie di primavera

    Ieri sono tornata da un viaggio in Australia lungo un mese.
    Un viaggio in cui sono riuscita a mischiare lavoro e vacanza.
    Un viaggio in cui per molto tempo sono stata da sola e da sola me lo sono costruita.
    La prima cosa che ho pensato dopo aver svuotato lo zaino è stata: ne approfitto per fare il cambio degli armadi – che ormai è giunto il momento di mettere nei cassetti gli abitini estivi.
    La seconda è stata: approfittiamo di questo momento di grazia creato dal viaggio per sbarazzarmi degli abiti che non metto più, quelli regalati e mai piaciuti, poco indossati, ormai inutili.

    Lo stato di grazia creato dal viaggio con lo zaino in spalla è fondamentale: in quei momenti ti accorgi di quante cose superflue e inutili ci circondiamo.
    Queste cose rendono pesanti e difficoltosi i nostri passi nel mondo.
    Giunge il momento perciò di rimetterle in circolo e per noi di muoverci in modo più leggero, senza quegli impedimenti che molto spesso sono prima fisici e poi mentali.

    Nel libro Vagabonding c’è questo elenco:
    – una guida
    – un paio di sandali
    – articoli per l’igiene personale
    – qualche medicinale essenziale
    – crema protettiva
    – tappi per le orecchie
    – qualche piccolo regalo
    – qualche cambio di vestiti semplici e funzionali
    – un vestito elegante per le occasioni formali
    – un coltello da tasca
    – una torcia
    – occhiali da sole
    – zainetto resistente
    – macchina fotografica
    – scarpe comode e resistenti

    In poche parole: il meno possibile. Punto e basta. Non che vestiti e scarpe non mi piacciano, anzi, ma arrivano certi momenti nella vita in cui bisogna far spazio ad altro (anche ad altri vestiti e scarpe). Creare degli spazi vuoti, avere il coraggio di voltare pagina, per far entrare qualcosa di nuovo.

    Il viaggio all’inizio crea le condizioni del distacco fisico, poi però quando si ritorna cerchiamo di sfruttare questo distacco sul piano mentale. 

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  • Vagabonding

    Tra un paio di giorni parto per l’Australia.
    La scusa del viaggio è un convegno di cinema.
    La vera motivazione è mettermi alla prova … viaggiare da sola in un contesto completamente sconosciuto.

    Qualche anno fa ho comprato, su consiglio di una preziosa amica, un libro altrettanto prezioso
    Vagabonding. L’arte di girare il mondo di Rolf Potts (Edizioni Ponte alle Grazie).

    Ed ora eccomi qui a pensare al mio viaggio. Un mese di quasi totale libertà. Quasi perché al giorno d’oggi è veramente difficile pensare di uscire dal reticolo tecnologico che ci circonda.

    Però saranno giorni da inventare, quelli dopo il convegno.
    Disporrò di una libertà che apre e che intimorisce allo stesso tempo perché non si è più abituati.

    Così per darmi un po’ di coraggio e per condividere questa esperienza, ho pensato di inserire alcune citazioni dal libro.

    Se avete costruito castelli in aria,
    il vostro lavoro non sarà sprecato:
    è quello il posto in cui devono stare.
    E adesso metteteci sotto delle fondamenta.
    Henry David Thoreau, Walden
    Il vagabonding non è soltanto un rituale che include vaccinazioni e valigie da fare, ma è piuttosto la pratica costante della ricerca e dell’apprendimento, dell’affrontare paure e modificare abitudini, del coltivare un nuovo incanto per popoli e luoghi. 



    Viaggiare è il modo migliore
    per salvare l’umanità dei luoghi,
    preservandoli dall’astrazione
    e dall’ideologia.
    Pico Iyer, Why we travel



    Il vagabonding è come un pellegrinaggio senza meta: non è una ricerca di risposte, bensì una celebrazione dell’interrogare, un abbraccio all’ambiguo e un’apertura verso tutto ciò che incrocia il nostro cammino.
     

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  • Democrazia ovvero ogni persona è potenzialmente una terrorista fino a prova contraria

    Tra qualche giorno partirò per un viaggio in Sudamerica … Bolivia e Brasile mete sicure nel mezzo chissà… Il volo di andata fa scalo a Miami e lungi dal Welcome to Miami cantato da Will Smith ho dovuto compilare una dichiarazione per poter sostare negli USA – anche se solo per aspettare la coincidenza che mi portasse a La Paz … posto alcune delle domande a cui ho dovuto rispondere perché quella che viene considerata un modello di democrazia in tutto il mondo (esportabile a suon di guerre e che comunque contiene il diritto alla felicità nella propria costituzione) pratica il pensiero che ogni persona che passa sul suolo americano è potenzialmente una terrorista e sta a lei/lui l’onere della prova per togliersi da questa accusa !!!

    Malattie contagiose

    Ai sensi delle leggi degli Stati Uniti, le malattie contagiose che riguardano la salute pubblica sono:

    • Ulcera molle

    • Gonorrea

    • Granuloma inguinale

    • Lebbra, infettiva

    • LGV (linfogranuloma venereo)

    • Sifilide, fase infettiva

    • Tubercolosi, attiva

    • Altre malattie specificate dal Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani.   

    Disturbi fisici o mentali

    Per quanto riguarda i disturbi fisici o mentali, rispondere ”Sì” a questa domanda se:

    (a) Si soffre attualmente di un disturbo fisico o mentale e se il comportamento associato al disturbo potrebbe
    rappresentare, o ha rappresentato, una minaccia alla proprietà, alla sicurezza o al benessere di se stessi o di altri; o

    (b) Si è sofferto di un disturbo fisico o mentale e se il comportamento precedentemente associato al disturbo,
    che ha rappresentato una minaccia alla proprietà, alla sicurezza o al benessere di se stessi o di altri, potrebbe
    ripetersi o condurre ad altri comportamenti dannosi.

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